Recensione - Metropolis by theshipmagazine.it

RECENSIONE - PETER CINCOTTI – Metropolis


Peter Cincotti è un musicista, pianista, cantante e compositore statunitense. 
Un curriculum di tutto rispetto per un grande musicista che ha iniziato il suo percorso artistico fin da bambino arrivando a conquistare i grandi palcoscenici mondiali. Dopo tre ottimi album di vena più marcatamente jazz decide di virare completamente la sua arte e dedicarsi a sonorità più pop. Ed ecco Metropolis, quarto album in studio di Cincotti.  Per Cincotti, il primo passo per registrare “Metropolis” è stato trovare il produttore giusto e la scelta è caduta su John Fields. «Ho incontrato un sacco di persone» spiega Cincotti «ma non appena ho incontrato John, siamo subito andati d’accordo. Ha prodotto una così ampia varietà di musica - da The Jonas Brothers e Miley Cyrus, a Switchfoot e altri gruppi rock - e una volta che ho avuto modo di conoscerlo, ho scoperto che c`era questo lato completamente diverso di lui che era immerso nel sound blues-funk di Minneapolis. Tutti questi diversi elementi sono stati fondamentali per questo disco, ed è stato entusiasmante collaborare con qualcuno che parla così tanti diversi linguaggi musicali».

Anche se l’omonima traccia "Metropolis" è stata l`ultima ad essere registrata, essa esprime il tema dell’album, che esplora le gioie e i mali dell`esperienza urbana contemporanea da diverse prospettive. Nelle intenzioni di Cincotti l`album vuole essere rappresentativo di come viviamo oggi. Non si parla di una città particolare, ma del paesaggio urbano in generale, la cui varietà si riflette nei brani. I brani spaziano da temi sociali e collettivi (come “Graffiti Wall”, “World Gone Crazy” o “My Religion”) , ma non manca la dimensione intima e romantica (“Take a Look Good”, “Before I Go”, “Do or Die”, “Fit You Better”). 

Tutti i 12 brani dimostrano la crescente abilità di Cincotti e la sua maturità come autore, che si esprime a pieno in un progetto compiuto e coerente. Non a caso lo stesso Cincotti invita gli ascoltatori ad ascoltare non solo i singoli brani, ma l’intero album. «Spero che la gente prema il tasto `pausa` sulla follia della propria vita quotidiana e apprezzi pienamente l`intero album. È una richiesta non da poco ai nostri giorni, ma questo album è incentrato tutto sulla creazione di un altro mondo, il mondo quasi mitico di Metropolis, e io voglio che la gente senta di aver effettivamente esplorato questo altro mondo».

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